24.12.10

Il barone rampante

















tratto da: Il barone rampante, Italo Calvino

12.12.10

Ready. Steady. Go | installazione di Sandra Janser e Elisabeth Koller
































































Ready. Steady. Go

Come trasformare un intero quartiere in una pista per correre di 750m. Installazione ideata dagli architetti Janser Sandra e Elisabeth Koller a Graz, Austria in occasione del mese del design 2010.

28.11.10

a proposito di mappe




Franco Farinelli | La ragione cartografica

http://www.ted.scuole.provincia.modena.it/index.php?ml=723

questo link contiene i podcast di tre lezioni del prof. Franco Farinelli, geografo, ordinario della Università di Bologna:
Che cos'è una mappa (e perché dobbiamo averne paura)
La mappa, il globo, il punto di vista
L'evoluzione dell’immagine cartografica



27.11.10

Esperienze sul territorio

Lunedì 29.11.2010
Francesco Bombardi | BBSTUDIO Reggio Emilia

26.11.10

Paesaggio sonoro | SOINU MAPA














SOINUMAPA.NET
SOINU MAPA_E' un progetto artistico basato sulla fonografia o arte di registrare i suoni ambientali. Lo scopo del progetto è mostrare, condividere e scambiare le registrazioni effettuate nei Paesi Baschi. L'archivio dei suoni così generato contiene più di 100 registrazioni audio: rumori della città, ambienti di montagna, animali, celebrazioni e feste, luoghi, eventi, eventi musicali.

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24.11.10

Touched Echo



Un memoriale intangibile, realizzato per commemorare il bombardamento che rase al suolo Dresda nel 1945. Appoggiando i gomiti al parapetto i visitatori ascoltano il suono degli aerei e delle esplosioni, grazie a un sistema di audiodiffusori che sfruttano il principio della conduzione ossea dei suoni.

Vegetazione | Gilles Clément

"Propongo di chiamare Terzo paesaggio l'insieme di tutti i territori sottratti all'azione umana. È un terreno di rifugio per la diversità, altrimenti cacciata al di fuori degli spazi dominati dall'uomo. II Terzo Paesaggio è perciò la somma del 'residuo' - sia rurale sia urbano - e dell’ ‘incolto': comprende il ciglio delle strade e dei campi, i margini delle aree industriali e delle città, le torbiere... E si estende fino ad abbracciare le 'riserve' , quelle aree in cui la diversità biologica è particolarmente forte."



 





"Le piante viaggiano. Soprattutto le erbe. Si spostano in silenzio, in balìa dei venti. Niente è possibile contro il vento. Se mietessimo le nuvole, resteremmo sorpresi di raccogliere imponderabili semi mischiati di loess, le polveri fertili. Già in cielo si disegnano paesaggi imprevedibili."







Elogio delle vagabonde- Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo, DeriveApprodi, 2010

Paesaggio sonoro | Max Neuhaus


























































































21.11.10

Walkscape | Robert Smithson - Spiral Jetty




"Lo que la mayor parte de la gente conoce acerca de su Spiral Jetty, segun Serra, es una imagen tomada desde un helicoptero. Cuando se ve la obra real resulta que carece en absoluto de ese caracter puramente grafico, (...) Si se reduce la escultura al plano de la fotografia (...) se està negando la experiencia temporal de la obra"
tratto da Paseo pintoresco en torno a Clara-Clara, Yve-Alain Bois




















St. John's Rotary Arc, Manhattan, N.Y



(...) ya sea a pie o en coche, el que da la vuelta alrededor de esta escultura "jamas puede asignar a la multiplicidad de sus vistas una lectura 'gestalista'. Su forma permanece ambigua, indeterminada, irreconocicle en tanto que entitad". Esa multiplicidad de los puntos de vista es lo que queda destruido con la fotografia aerea, y esa multiplicidad de los punto de vista es la cuestion planteada por lo pintoresco, su nudo de contradiccion.
"Yo no sabia a que se referia exactamente con esa palabra. No hablaba de la forma de la obra. Me parece que lo que el queria decir es que a travers de la obra se experimenta el paisaje como pintoresco"

tratto da Paseo pintoresco en torno a Clara-Clara, Yve-Alain Bois

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15.11.10

Paesaggio sonoro | organo marino di Zadar_Croazia



"(...) si raccontava come i cinesi usassero piantare vicino alla finestra delle loro abitazioni delle canne di bambù per udire il fruscio delle canne mosse dal vento. Ho cominciato allora a capire che nel giardino, una volta che si fosse arrivati a possederne uno, si potevano raccogliere e disporre piante e fiori presi nei luoghi più lontani, ma che quegli oggetti potevano avere un senso che andava al di là e oltre la loro presenza immediata, che dentro i suoi confini si poteva anche addomesticare il vento e renderlo musica, o attirare il merlo e l'usignolo."
Tratto dalla prefazione di Ippolito Pizzetti al libro I giardini cinesi di Chen Congzhou, (2002)Franco Muzzio Editore

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9.11.10

Building a (small) landscape

Lunedì 15.11.2010
Giulia Manenti | f3paisajearquitectura Barcelona


Temi di ricerca

erosione|sedimentazione

Significati del confine, i limiti naturali, storici e mentali

di Piero Zanini / 1997, B.Mondadori, Milano

Paesaggio e memoria
di Simon Schama / 1997, A.Mondadori, Milano


paesaggio sonoro

Il paesaggio sonoro
di R. Murray Schafer /1998, LIM


luce | ombra

Libro d'ombra
di Tanizaki Junichiro / 2000, Bompiani


vegetazione

un libro a scelta di Ippolito Pizzetti


camminare

Walkscapes. Camminare come pratica estetica

di Francesco Careri / 2006, Einaudi


Walkscapes. Walking as an Aesthetic Practice
Francesco Careri / Gustavo Gili Editore, colección: Land&Scape

Storia del camminare
Rebecca Solnit / 2002, Bruno Mondadori Editore

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6.11.10

Time

Clearning the way for architecture
Thomson on the St-Quentin plateau

Christine Dalnoky & Michel Desvigne

Pages paysages n.4 92/93_Territoires

20.10.10

Rigenerazione urbana

























































what it ferrara piattaforma interattiva per la promozione di un dibattito pubblico sul futuro della città di ferrara

www.rigenerazioneurbana.org

eu ecosistema urbano
what if cities_esperienze a confronto

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17.10.10

l'infraordinario



















































"alle sette di sera, sono ripassato, quasi di corsa, per vedere com'è la rue Vilin sul far della notte. Ci sono pochissime finestre illuminate - appena due per stabile - nella parte superiore della via, ma qualcuna in più all'inizio"..."Parecchi negozi che avevo credutodefinitivamente chiusi sono illuminati"
George Perec, L'infra-ordinario

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8.10.10

collettivo

[col-let-tì-vo]
A agg.
1 Che è comune a più individui; non individuale

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9.9.10

Alias: pratiche urbane in spazi altri | workshop












Dal 22 al 26 settembre 2010, con gli architetti madrileni dello studio “Ecosistema Urbano” e con la collaborazione dell'artista Ivan Tresoldi (ass. "Art Kitchen", Milano) e dell'arch. Francesco Careri (collettivo "Stalker/Osservatorio Nomade", Roma), si svolgerà a Ferrara un workshop internazionale che interesserà tre aree di marginalità fisica o sociale della città, scelte attraverso il bando di concorso “Visioni Collettive”.

ri-generazione urbana | concorso visioni collettive












"Visioni Collettive" è un esperimento di indagine dal basso sulla città di Ferrara.

L'idea di fondo di "Visioni Collettive" è quella di coinvolgere le giovani generazioni nel processo attivo di lettura della città nella quale vivono.

Gli strumenti d’indagine di cui ci si serve sono una piattaforma web in cui poter caricare immagini, suggerimenti e proposte urbane e un bando di concorso fotografico finalizzato all’individuazione di tre aree di marginalità fisica o sociale sulle quali agire attraverso un workshop internazionale che si svolgerà dal 22 al 26 settembre.

La piattaforma web è parte del network europeo “What if cities”, creato dal team di architetti madrileni Ecosistema Urbano per permettere di definire e visualizzare l’idea di futuro delle città attraverso gli strumenti di condivisione della Rete.


Il bando di concorso richiede di individuare un'area di marginalità fisica o sociale della città di Ferrara attraverso cinque fotografie, ciascuna accompagnata da un commento di massimo 140 caratteri (un "twit") da caricare on-line sulla piattaforma Ferrara.what if cities

2.7.10

6 biennal europea de paisatge_BARCELONA

dal 30 settembre al 2 ottobre si svolgerà la 6 biennale europea del paesaggio di Barcellona

30 settembre_finalisti del premio europeo di paesaggio rosa barba
1 ottobre_paesaggi liquidi
2 ottobre_xina

il programma completo

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3.6.10

L'erba del vicino














foto Baas / Ana Jiménez

Jordi Badia e Martí Franch sono stati candidati al premio di architettura del paesaggio Rosa Barba in occasione della 6ª Biennale del Paesaggio di Barcellona per il giardino del Museo Can Framis, nel quartiere di Poblenou.
Probabilmente non lo sapevano i responsabili dell'impresa incaricata del mantenimento del giardino (Parcs i Jardins, di proprietà pubblica) che a fronte degli alti costi di manutenzione hanno optato per la via breve: estirpare tutto.
Per maggiori dettagli si può leggere l'articolo pubblicato da La Vanguardia.

10.5.10

Walkabout



















via dei canti della regione di lingua Warlpiri, Australia, 2000 d.C.
Da Barbara Glowczewski, YAPA, Peintres aborigènes, 1991

tratto da Walkscapes, camminare come pratica estetica, Francesco Careri, Piccola Biblioteca Einaudi, 2006

"Lo spazio comincia così, solo con delle parole, segni tracciati sulla pagina bianca. Descrivere lo spazio: nominarlo, tracciarlo, come gli autori dei portolani che saturavano le coste di nomi di porti, di nomi di capi, di nomi di cale, finchè la terra finiva con l'essere separata dal mare soltanto da un nastro continuo di testo."
tratto da: Specie di spazi, George Perec, Bollati Boringhieri 1989

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26.4.10

Olafur Eliasson | Space is process

space is process




















erosion 1997
























the mediated motion 2001

"In order to understand, inhabit, and evaluate space it is crucial to recognize its temporal aspect. Space does not simply exist in time; it is of time"
Models are real, Olafur Eliasson

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16.4.10

Bet Figueras. 1957-2010















Il punto di vista del paesaggista è molto diverso da quello dell'architetto.
La vegetazione è il suo punto di partenza, non l'ultimo strato da sovrapporre a tutto il resto. Si immagina come uno spazio può cambiare a seconda delle stagioni. Colori e profumi sono una parte importante dei suoi progetti. Non ha paura di svincolarsi dalla geometria che gli edifici impongono. Conosce le caratteristiche delle piante che usa. Sa mettere insieme specie diverse nello stesso progetto. Non tratta gli alberi come elementi architettonici.
Sa che a volte una planimetria può essere fuorviante, e che quello che conta è la qualità dello spazio.
Sa aspettare il tempo necessario.

Queste cose le ho capite lavorando con Bet.

La Vanguardia
El Periódico
FAD

19.3.10

duepercinque_public design festival_esterni















Into the flowers_Michal Rucinski e Silvia Ciacci













Bevetene tutti_Lorenzo de Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli


questi sono alcuni dei progetti vincitori del concorso duepercinque organizzato da esterni all'interno del public design festival_milano_13.18 aprile 2010

i 9 progetti vincitori saranno visibili e fruibili durante tutto il periodo del festival

tema del concorso
la progettazione di un intervento in un'area di parcheggio urbana


linee guida estratto dal bando
"I progetti presentati dovranno interpretare il tema dello spazio pubblico secondo queste linee guida:
  • riappropriazione dello spazio pubblico
  • spazio pubblico come luogo di socializzazione, aggregazione, incontro, confronto, integrazione, sperimentazione
  • spazio pubblico come luogo in cui si sviluppa il senso di appartenenza a una comunità, a una collettività
  • sviluppo di nuove soluzioni (creative, temporanee, sperimentali) ai problemi della città
  • sviluppo di nuove modalità di utilizzo dello spazio pubblico"

2.3.10

Landing_Grounding_Finding_Founding

"How can outsider designers acquire the understanding of a place that will enable them to act wisley and knowledgeably?
This is a question my four trace concepts adress; landing, grounding, finding, and founding each focus on particular gradients
of discovery, inquiry, and resolution. Each concept also designates a specific attitude and action that in turn nurtures a process
of design and landscape transformation"

tratto da: Four trace concepts in landscape architecture, Christophe Girot
in Recovering Landscape: essays in contemporary landscape architecture, edited by James Corner, Princeton Architectural Press
, 1999

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28.2.10

Sguardi #2


















dal book di Jacopo Mari L'albero

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Forma













































dal book di Antonio Marseglia L'albero

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18.2.10

Confine













dal book di Laura Solmi

confine (definizione del Dizionario Devoto-Oli): linea costruita naturalmente o artificialmente a delimitare l'estensione di un territorio
Limite, termine, sterminato, illimitato

Questa linea è poi veramente una linea?
Il confine è il luogo che incontriamo molte volte nei nostri spostamenti,
luogo dove è facile imbattersi nell'imprevisto e muoversi,
spesso a tentoni nella scomodità.
Disegnare un confine diventa allora il modo per ottenere qualcosa dagli altri;
uno spazio proprio dove stabilire le proprie regole,
un'autonimia visibile dall'eterno, il riconoscimento di una diversità

"Vorremmo cominciare ad osservare quello strano spazio che si trova 'tra' le cose, quello che mettendo in contatto separa, o forse, separando, mette in contatto persone, cose, culture, identità, spazi tra loro differenti"

Tratto da: Significati di confine, i limiti naturali, storici e mentali, Piero Zanini, 1997, B. Mondadori, Milano

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