9.9.10

Alias: pratiche urbane in spazi altri | workshop












Dal 22 al 26 settembre 2010, con gli architetti madrileni dello studio “Ecosistema Urbano” e con la collaborazione dell'artista Ivan Tresoldi (ass. "Art Kitchen", Milano) e dell'arch. Francesco Careri (collettivo "Stalker/Osservatorio Nomade", Roma), si svolgerà a Ferrara un workshop internazionale che interesserà tre aree di marginalità fisica o sociale della città, scelte attraverso il bando di concorso “Visioni Collettive”.

ri-generazione urbana | concorso visioni collettive












"Visioni Collettive" è un esperimento di indagine dal basso sulla città di Ferrara.

L'idea di fondo di "Visioni Collettive" è quella di coinvolgere le giovani generazioni nel processo attivo di lettura della città nella quale vivono.

Gli strumenti d’indagine di cui ci si serve sono una piattaforma web in cui poter caricare immagini, suggerimenti e proposte urbane e un bando di concorso fotografico finalizzato all’individuazione di tre aree di marginalità fisica o sociale sulle quali agire attraverso un workshop internazionale che si svolgerà dal 22 al 26 settembre.

La piattaforma web è parte del network europeo “What if cities”, creato dal team di architetti madrileni Ecosistema Urbano per permettere di definire e visualizzare l’idea di futuro delle città attraverso gli strumenti di condivisione della Rete.


Il bando di concorso richiede di individuare un'area di marginalità fisica o sociale della città di Ferrara attraverso cinque fotografie, ciascuna accompagnata da un commento di massimo 140 caratteri (un "twit") da caricare on-line sulla piattaforma Ferrara.what if cities

2.7.10

6 biennal europea de paisatge_BARCELONA

dal 30 settembre al 2 ottobre si svolgerà la 6 biennale europea del paesaggio di Barcellona

30 settembre_finalisti del premio europeo di paesaggio rosa barba
1 ottobre_paesaggi liquidi
2 ottobre_xina

il programma completo

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3.6.10

L'erba del vicino














foto Baas / Ana Jiménez

Jordi Badia e Martí Franch sono stati candidati al premio di architettura del paesaggio Rosa Barba in occasione della 6ª Biennale del Paesaggio di Barcellona per il giardino del Museo Can Framis, nel quartiere di Poblenou.
Probabilmente non lo sapevano i responsabili dell'impresa incaricata del mantenimento del giardino (Parcs i Jardins, di proprietà pubblica) che a fronte degli alti costi di manutenzione hanno optato per la via breve: estirpare tutto.
Per maggiori dettagli si può leggere l'articolo pubblicato da La Vanguardia.

10.5.10

Walkabout



















via dei canti della regione di lingua Warlpiri, Australia, 2000 d.C.
Da Barbara Glowczewski, YAPA, Peintres aborigènes, 1991

tratto da Walkscapes, camminare come pratica estetica, Francesco Careri, Piccola Biblioteca Einaudi, 2006

"Lo spazio comincia così, solo con delle parole, segni tracciati sulla pagina bianca. Descrivere lo spazio: nominarlo, tracciarlo, come gli autori dei portolani che saturavano le coste di nomi di porti, di nomi di capi, di nomi di cale, finchè la terra finiva con l'essere separata dal mare soltanto da un nastro continuo di testo."
tratto da: Specie di spazi, George Perec, Bollati Boringhieri 1989

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26.4.10

Olafur Eliasson | Space is process

space is process




















erosion 1997
























the mediated motion 2001

"In order to understand, inhabit, and evaluate space it is crucial to recognize its temporal aspect. Space does not simply exist in time; it is of time"
Models are real, Olafur Eliasson

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16.4.10

Bet Figueras. 1957-2010















Il punto di vista del paesaggista è molto diverso da quello dell'architetto.
La vegetazione è il suo punto di partenza, non l'ultimo strato da sovrapporre a tutto il resto. Si immagina come uno spazio può cambiare a seconda delle stagioni. Colori e profumi sono una parte importante dei suoi progetti. Non ha paura di svincolarsi dalla geometria che gli edifici impongono. Conosce le caratteristiche delle piante che usa. Sa mettere insieme specie diverse nello stesso progetto. Non tratta gli alberi come elementi architettonici.
Sa che a volte una planimetria può essere fuorviante, e che quello che conta è la qualità dello spazio.
Sa aspettare il tempo necessario.

Queste cose le ho capite lavorando con Bet.

La Vanguardia
El Periódico
FAD

19.3.10

duepercinque_public design festival_esterni















Into the flowers_Michal Rucinski e Silvia Ciacci













Bevetene tutti_Lorenzo de Bartolomeis, Gabriele Diamanti e Filippo Poli


questi sono alcuni dei progetti vincitori del concorso duepercinque organizzato da esterni all'interno del public design festival_milano_13.18 aprile 2010

i 9 progetti vincitori saranno visibili e fruibili durante tutto il periodo del festival

tema del concorso
la progettazione di un intervento in un'area di parcheggio urbana


linee guida estratto dal bando
"I progetti presentati dovranno interpretare il tema dello spazio pubblico secondo queste linee guida:
  • riappropriazione dello spazio pubblico
  • spazio pubblico come luogo di socializzazione, aggregazione, incontro, confronto, integrazione, sperimentazione
  • spazio pubblico come luogo in cui si sviluppa il senso di appartenenza a una comunità, a una collettività
  • sviluppo di nuove soluzioni (creative, temporanee, sperimentali) ai problemi della città
  • sviluppo di nuove modalità di utilizzo dello spazio pubblico"

2.3.10

Landing_Grounding_Finding_Founding

"How can outsider designers acquire the understanding of a place that will enable them to act wisley and knowledgeably?
This is a question my four trace concepts adress; landing, grounding, finding, and founding each focus on particular gradients
of discovery, inquiry, and resolution. Each concept also designates a specific attitude and action that in turn nurtures a process
of design and landscape transformation"

tratto da: Four trace concepts in landscape architecture, Christophe Girot
in Recovering Landscape: essays in contemporary landscape architecture, edited by James Corner, Princeton Architectural Press
, 1999

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28.2.10

Sguardi #2


















dal book di Jacopo Mari L'albero

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Forma













































dal book di Antonio Marseglia L'albero

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18.2.10

Confine













dal book di Laura Solmi

confine (definizione del Dizionario Devoto-Oli): linea costruita naturalmente o artificialmente a delimitare l'estensione di un territorio
Limite, termine, sterminato, illimitato

Questa linea è poi veramente una linea?
Il confine è il luogo che incontriamo molte volte nei nostri spostamenti,
luogo dove è facile imbattersi nell'imprevisto e muoversi,
spesso a tentoni nella scomodità.
Disegnare un confine diventa allora il modo per ottenere qualcosa dagli altri;
uno spazio proprio dove stabilire le proprie regole,
un'autonimia visibile dall'eterno, il riconoscimento di una diversità

"Vorremmo cominciare ad osservare quello strano spazio che si trova 'tra' le cose, quello che mettendo in contatto separa, o forse, separando, mette in contatto persone, cose, culture, identità, spazi tra loro differenti"

Tratto da: Significati di confine, i limiti naturali, storici e mentali, Piero Zanini, 1997, B. Mondadori, Milano

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4.2.10

POPOS | Secret Spaces of San francisco












































POPOS by the blog Strange Maps

"Scattered across the centre of San Francisco are almost seventy semi-secret spaces, privately owned but open to the public. Subject to the fine print of a little-known pact between City and Commerce, these so-called POPOS (Privately Owned Public Open Spaces) allow alluring vistas of San Francisco and access to its intimate interiors. However, they are often poorly indicated – perhaps a deliberate tactic by the private companies who own the spaces to prevent the pesky public from using them. Accessing POPOS sometimes even requires walking past security guards, or through unmarked doors. No wonder many are underfrequented..." to continue

An exhaustive treatment of POPOS history and regulations here at SPUR

31.1.10

Temporaneo



estratto del film Amarcord di Federico Fellini, 1973

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23.1.10

Sguardi





















dal book di Giacomo Magnani


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21.1.10

L'albero


book di Banedetta Gaiani

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19.1.10

la poetica dei dettagli




















strappo | gioco urbano salta l'incrocio
fotografia di Benedetta Gaiani

"Tutte le piccole cose richiedono la lentezza e vi è stato bisogno di molto tempo libero nella tranquillità della camera per miniaturare il mondo. Bisogna amare lo spazio per descriverlo tanto minuziosamente come se vi fossero molecole di mondo. Per racchiudere tutto uno spettacolo in una molecola di disegno." Gaston Bachelard

dal book di Serena Maioli

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